Per il Clima e per l’Ambiente

Come Salvaguardia Ambiente Campania invitiamo gli studenti ad aderire allo “sciopero” globale per il clima del 15 marzo e a partecipare alla grande Marcia per il Clima del 23 marzo, con l’intento di allargare in maniera costruttiva la base di condivisione di una visione nuova del mondo che fermi questa folle ed immorale corsa alla fine prematura dell’umanità.
1 marzo 2019 - SAC

Che i cambiamenti climatici siano considerati, insieme alla possibilità di un conflitto nucleare, il maggior rischio di estinzione dell’umanità, non è un caso. Assistiamo da anni ad una corsa sfrenata allo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali del mondo in nome di una “crescita” industriale considerata evidentemente illimitata, secondo un modello capitalistico ormai alle corde. In nome di questa rincorsa verso l’impossibile, si continuano a sottrarre all’intero ecosistema energie vitali, proseguendo da un lato nella “guerra” all’accaparramento ed al depauperamento delle risorse naturali, anche e persino con la privatizzazione di beni comuni come l’acqua, e dall’altro al prosciugamento ed alla distruzione di tali preziose risorse, trasformandole in rifiuti inquinanti ed incrementando il riscaldamento globale, con danni spesso irreversibili dell’aria, delle acque e del suolo.
A fronte delle inevitabili reazioni della natura e degli effetti di questa vera e propria devastazione ambientale, sembra che nessuno Stato del mondo intenda fare un concreto passo indietro: si fa piuttosto finta di non vedere quanto ci si stia concretamente avviando verso la catastrofe, in una imperdonabile sottovalutazione del problema. Tutto questo ci pare il frutto della follia umana e della sua pretesa di onnipotenza.

L’Italia pare perfettamente avviata sullo stesso cammino. Si continua, perfino nel governo che si autoproclama “del cambiamento”, a parlare di crescita e PIL e si continuano a proporre soluzioni che, in nome dell’autosostentamento energetico e dello sviluppo, sono in realtà votate a contribuire in maniera palese alla crisi ambientale globale.
La cementificazione selvaggia, beneficiata da continui condoni e lo sventramento di intere aree geografiche per la costruzione di “Grandi Opere” di incerta utilità (a discapito di quelle da decenni richieste per il Sud Italia) o ancora le già avviate trivellazioni petrolifere ne sono un chiaro esempio. Ma anche la totale assenza di una idea di riciclo della materia a vantaggio di soluzioni termodistruttive ed inquinanti (i famigerati inceneritori finanziati da leggi dello stato) e lo scarso ricorso alle energie “pulite” (solare, eolico), sostituite in maniera criminale da impianti di biodistruzione della materia organica (che beneficiano furtivamente di incentivi per le energie rinnovabili), dimostrano la miopia politica di tutte le classi dirigenti che fino ad oggi si sono succedute.
Si aggiunga il fatto che la competizione industriale globale, basata su lavoro sempre più sottopagato e privo di tutele e sul ricatto occupazionale, nella sua spietata rincorsa al ribasso dei costi produttivi, è stata la causa del fenomeno più grave che la storia ambientale e sanitaria nostrana abbia mai conosciuto: quello dell’inquinamento da rifiuti tossici che in Campania, prima tra le regioni italiane quale sversatoio illegale, ha danneggiato irreversibilmente terreni e falde, depauperando agricoltura e biodiversità locali. Come conseguenza si è assistito ad un impoverimento di una economia agricola di primaria importanza e a un incremento di malattie incurabili, con la morte di centinaia di migliaia di abitanti della regione, che pesa sulla sanità locale e sulla inenarrabile sofferenza di chi ne è stato vittima.
A questo si aggiunga - simbolo della pessima amministrazione locale - l’indecente accatastamento di milioni di ecoballe nel giulianese e nel casertano, causa di sperpero di soldi, di modifiche morfologiche dei luoghi, trasformati in montagne di rifiuti, e di inquinamento ambientale; le soluzioni al problema poi, quelle di portare in combustione tutto il possibile, peseranno ulteriormente sulla salute umana e sull’ambiente.

Per bloccare questo meccanismo infernale, votato all’annichilimento di ogni forma vitale sul pianeta, è necessario un atto di forte coraggio che non può prescindere da un ribaltamento totale della visione e delle prospettive di chi governa il mondo. Al cinismo delle menti, che stanno conducendo progressivamente alla inevitabile fine di ogni forma vivente, va sostituita una nuova visione che armonizzi uomo e natura.
Mai come oggi sono indispensabili azioni che non nascano più da improvvisate proteste estemporanee o peggio pilotate da interessi terzi, quanto piuttosto da un’azione coordinata di tutte le forze dal basso che oggi contestano senza secondi fini i famigerati “modelli di crescita” per l’arricchimento del benessere di pochi a discapito della vita di tutti noi.
E` per questo che come Salvaguardia Ambiente Campania invitiamo gli studenti ad aderire allo “sciopero” globale per il clima del 15 marzo e a partecipare alla grande Marcia per il Clima del 23 marzo, con l’intento di allargare in maniera costruttiva la base di condivisione di una visione nuova del mondo che fermi questa folle ed immorale corsa alla fine prematura del pianeta.

Napoli 1/3/2019

Salvaguardia Ambiente Campania
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